martedì, marzo 27, 2007

Unione.


Che cos’è, in definitiva, lo Yoga? Certo, possiamo descriverlo come un insieme di tecniche ginniche e anche meditative, esercizi di respirazione, eccetera. Questo è l’aspetto formale della pratica, ed ha la sua importanza, ma da dove origina tutto l’insieme di conoscenze e di esercizi, da quale intendimento o idea? Io credo che il concetto fondamentale dal quale si sviluppa la disciplina Yoga sia che non esiste una vera separazione fra l’uomo e il suo ambiente: la natura costituisce una controparte polare dell’individuo dalla quale questi non è mai veramente separato. Tutte le cellule del nostro corpo continuamente assorbono e restituiscono energie e materiali scambiandoli con il… cosmo, con l’universo. Semmai è il senso di separatività, la convinzione che il nostro io, la nostra persona, il nostro fisico siano diversi da tutto quanto il resto, la percezione che siamo “separati”, è quel fattore che in parte (o meglio, apparentemente) interrompe il legame con il tutto, e favorisce l’insorgenza di chiusure e malattie sia dal punto di vista fisiologico che psichico, e anche sul piano ontologico-spirituale. “Yoga”, che significa proprio etimologicamente – dal sanscrito - “unione” (in analogia con il nostro “religio” latino, religione, cioè legame) è in fondo il recupero della consapevolezza dell’inseparabilità fra vita e ambiente, e la sua pratica fonda sul cercare di sentire e sperimentare coscientemente questa interconnessione a partire dal corpo fisico e poi, con gradualità, sugli altri piani dell’essere.