giovedì, aprile 19, 2007

Ascesi.


Di solito nelle cosiddette discipline spirituali si compie un percorso di ascesi, di sublimazione. Per esprimerci in termini Yoga si portano le energie verso l'alto, verso i Chakra superiori. Così si apre il cuore, la mente, l'intuizione spirituale, il colloquio con il divino, eccetera. Tuttavia questo tipo di percorso è incompleto e riduttivo, perché poi l'"asceta" deve anche confrontarsi con il mondo e le sue problematiche. Anche nell'ipotesi che egli viva isolato, in eremitaggio, avrà comunque esigenze, ostacoli e decisioni da prendere sul piano della concretezza e della "realtà" che - sia pure relativa e illusoria - conserva le sue priorità e caratteristiche. Quindi, sempre in concetti Yoga, il percorso reintegrativo non può soltanto tendere all'ascesa delle energie, ma anche alla discesa e al potenziamento dei Chakra inferiori, rendendoli atti ad affrontare le sfide quotidiane. Questa idea, in realtà, è abbastanza rivoluzionaria anche per lo Yoga stesso, e coincide con l'interpretazione di Yogi Bhajan e del suo Kundalini Yoga. Questa disciplina, infatti, è molto adatta a chi non si ritira in eremitaggio ma cerca di affrontare e vincere nella realtà di tutti i giorni, con lavoro, famiglia, eccetera. Altrettanto può dirsi del Buddhismo Mahayana, particolarmente nell'insegnamento di Nichiren Daishonin, dove ad una illuminazione e ad un benessere interiore deve poter corrispondere anche una vita esteriore, concreta, positiva e vincente.
Dopo il "solve", insomma, è necessario anche il "coagula"...